Per celebrare i 15 anni della sua attività artistica di attivista, Paolo Cirio rilancia il suo DailyPaywall.com mettendo a disposizione del pubblico oltre 60.000 articoli tratti dal Financial Times, dal Wall Street Journal e dall’Economist.
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Quest’opera concettuale intende lanciare una critica all’attuale economia dell’informazione riconfigurando e rappresentando le dinamiche del conflitto per il controllo della proprietà, della produzione e della condivisione dell’informazione.
Esattamente un anno fa DailyPaywall.com è rimasto online solo per pochi giorni: a seguito di una minaccia di provvedimenti legali, infatti, la casa editrice Pearson PLC riuscì a far chiudere il sito per violazione del diritto d’autore. Nel frattempo, alcuni mesi dopo l’invio di questa lettera, Pearson ha venduto il Financial Times e l’Economist.
Ora, DailyPaywall.com è tornato e gira su un nuovo server più sicuro, lanciando ancora una volta una sfida alle ingiuste leggi sul copyright e rivendicando l’utilizzo equo di oltre 60.000 articoli che dovrebbero appartenere al pubblico. I contenuti, trafugati durante tutto il 2014, non saranno tuttavia indicizzati dai motori di ricerca, né tantomeno dalle biblioteche pubbliche, ma saranno messi a disposizione di studenti, ricercatori, giornalisti, produttori culturali e tutti coloro che non possono permettersi di pagare l’abbonamento imposto da quei giganti dell’editoria, superando quindi le barriere economiche e linguistiche che ostacolano la diffusione di informazioni importanti.
Il sito Daily Paywall è stato creato come performance mediatica, scritta e rappresentata con lo scopo di coinvolgere un ampio pubblico in una discussione critica sullo stato attuale dell’informazione e sulla sharing economy. Il modello paid-to-read, ovvero “pagato-per-leggere”, è un modello economico creativo che coinvolge sistemi sociali alternativi che hanno bisogno di essere reinventati. In questo momento il crowdfunding e il sistema di pagamenti non sono possibili a causa di una mancanza di risorse che limita la possibilità di riportare in scena la performance. (dal comunicato stampa)
Paolo Cirio. In 15 anni di attività nell’attivismo artistico e nell’hacking, l’obiettivo di Paolo Cirio è sempre stato quello di creare un’arte significativa per affrontare questioni sociali nodali. Era il 2001 quando ha iniziato a curare un grande progetto web contro l’ondata di militarismo scatenata dalla cosiddetta Guerra al Terrore, lanciando attacchi DDOS anonimi contro il sito internet della NATO. Ciò ha segnato il debutto dell’attività internazionale e indipendente di Paolo Cirio il quale, manipolando i mezzi di informazione legati a questioni sociali cruciali e di interesse mondiale, intende coinvolgere il pubblico in forme di intervento creative volte alla giustizia sociale e a una critica della società dell’informazione.
Il 2015 è stato un anno importante con oltre 25 mostre in 15 diversi paesi ospitate in luoghi prestigiosi in tutto il mondo, oltre a numerosi interventi tenuti in occasione di conferenze e presso accademie di belle arti, e tre mostre personali presso la NOME gallery di Berlino, l’Art Market di Budapest e il Centre Culturel Bellegarde di Tolosa. Il 2015 è iniziato con Overexposed, un progetto sulla disseminazione di scatti non autorizzati di ufficiali di alto livello dell’intelligence degli Stati Uniti, sostenitori della sorveglianza di massa. L’intervento artistico ha subito ricevuto un’ampia copertura sulla stampa, con più di 15 recensioni sui quotidiani nazionali tedeschi, oltre ad una eco internazionale. La serie Overexposed è attualmente in mostra a New York presso la Pratt Manhattan Gallery e dal 22 gennaio si trasferirà all’interno degli spazi della London Art Fair.
Il 2015 si è appena chiuso con un’importante mostra presso il Museo dell’Accademia Nazionale di Belle Arti della Cina di Hangzhou, con un’installazione su larga scala di The Hacking Monopolism Trilogy che include le opere Amazon Noir, Facebook to Facebook e Google Will Eat Itself. In onore di queste performance mediatiche e delle sofisticate pratiche di hackering, la Cina ha rappresentato una grande occasione per discutere delle complessità su cui poggia la concentrazione del potere economico e informativo detenuto dalle grandi società Internet globali. In 15 anni di attività nell’attivismo artistico e nell’hackering, l’obiettivo di Paolo Cirio è sempre stato quello di creare un’arte significativa per affrontare questioni sociali nodali. Era il 2001 quando ha iniziato a curare un grande progetto web contro l’ondata di militarismo scatenata dalla cosiddetta Guerra al Terrore, lanciando attacchi DDOS anonimi contro il sito internet della NATO. Ciò ha segnato il debutto dell’attività internazionale e indipendente di Paolo Cirio il quale, manipolando i mezzi di informazione legati a questioni sociali cruciali e di interesse mondiale, intende coinvolgere il pubblico in forme di intervento creative volte alla giustizia sociale e a una critica della società dell’informazione. Il 2015 è stato un anno importante con oltre 25 mostre in 15 diversi paesi ospitate in luoghi prestigiosi in tutto il mondo, oltre a numerosi interventi tenuti in occasione di conferenze e presso accademie di belle arti, e tre mostre personali presso la NOME gallery di Berlino, l’Art Market di Budapest e il Centre Culturel Bellegarde di Tolosa. Il 2015 è iniziato con Overexposed, un progetto sulla disseminazione di scatti non autorizzati di ufficiali di alto livello dell’intelligence degli Stati Uniti, sostenitori della sorveglianza di massa. L’intervento artistico ha subito ricevuto un’ampia copertura sulla stampa, con più di 15 recensioni sui quotidiani nazionali tedeschi, oltre ad una eco internazionale. La serie Overexposed è attualmente in mostra a New York presso la Pratt Manhattan Gallery e dal 22 gennaio si trasferirà all’interno degli spazi della London Art Fair. Il 2015 si è appena chiuso con un’importante mostra presso il Museo dell’Accademia Nazionale di Belle Arti della Cina di Hangzhou, con un’installazione su larga scala di The Hacking Monopolism Trilogy che include le opere Amazon Noir, Facebook to Facebook e Google Will Eat Itself. In onore di queste performance mediatiche e delle sofisticate pratiche di hackering, la Cina ha rappresentato una grande occasione per discutere delle complessità su cui poggia la concentrazione del potere economico e informativo detenuto dalle grandi società Internet globali.
images (all) Paolo Cirio, Daily Paywall, courtesy of the artist