The Digital Muddy Expanded Media Festival nasce dal Muddy Film Festival nel formato di una piattaforma online, un contenitore tale da poter ospitare tutto ciò che del cinema si è espanso nello schermo che nella sua natura liquida permette nuove forme di sperimentazione narrativa impiegando una varietà di strumenti, tra cui anche applicazioni e game engines. Si espande quindi anche il concetto di Festival che per le nuove sperimentazioni deve cercare spazi di fruizione altri da quelli tradizionali delle sale cinematografiche, se non altro per la corretta presentazione di progetti screen based. La piattaforma online, come genere, contiene in sé molte funzioni: contenitore, spazio espositivo, archivio. Per Michele Thursz, cultural producer del progetto, «si tratta soprattutto di una pubblicazione user friendly dove le informazioni possono essere fruite individualmente o collettivamente».
I lavori selezionati presentano il cinema espanso sotto diverse sfaccettature, relative ai diversi usi di formato così come di contenuto, spesso uno spaccato sociale del mondo attuale.
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Il monologo sull’intelligenza artificiale di Final Flight, corto di fantascienza firmato da Shane Shane Csontos-Popko, ci mette di fronte ad una realtà molto vicina alla nostra attualità: il rapporto tra organico e inorganico sempre più confuso nei confini che separano l’uno dall’altro, così come i rapporto tra mondo interiore della mente e spazio esterno, due dimensioni «equamente vaste e infinite», come sostiene anche l’artista.
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L’applicazione online The Crowd-Sourced Intelligence Agency di Derek Curry & Jennifer Gradecki ci cala in prima persona per farci capire attraverso un’esperienza diretta come l’ Open-Source Intelligence (OSINT) sia processato dalle agenzie di sorveglianza. L’applicazione simula gli aspetti del sistema estrapolando informazioni da manuali, report, ricerche accademiche o altri documenti rilasciati nell’ambito del Freedom of Information Act.
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Rust Golem di Nicholas DiMichele, è un video musicale filmato a 360 gradi e un gioco dove la narrativa segue le potenzialità del mondo liquido e lascia la possibilità di scegliere sei finali diversi, mentre Jane di Ian Flitman mette in gioco una tipologia di narrativa algoritmica dove la il significato segue la forma.
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Con Split/Image Mathew Galindo esplora la relazione tra media e memoria attraverso la combinazione di immagini e suoni con cui crea delle metafore visive legate anche alle comunità minoritarie. La nascita dell’era atomica è al centro dell’animazione Trinity di Belinda Haikes che alla ricerca di una tecno-utopia dove passato e presente collimano.
Scary Stories di Tatiana Istomina è un progetto web –based che combina disegno digitale e storytelling, corti montati e costruiti attraverso la partecipazione del pubblico individuato sul territorio americano e invitato a raccontare una storia e a fare un disegno in risposta alla storia di un altro.
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Il vecchio media dello Slow Scan Transceiver compare nel lavoro del teorico e artista Patrick Lichty, Subterranean Slow Scan TV Homesick Blues, un’interpretazione del video musicale di Homesick Blues che lavora sul tempo di trasmissione, manipolando il tempo ed estendendo la voce a tutto il tempo del video.
Relazione tra paura e libertà nella loro coesistenza e divergenza sono alla base del lavoro di Alex Randall, Freedom in Orange, anche questo realizzato attraveso l’impiego di vecchie tecnologie. Le immagini sono state infatti catturate attraverso un DSLR da un proiettore per 16mm.
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Il gioco online di Carlo Zanni, Average Shoveler, commissionato da Rhizome nel 2004 e dal web presentato in diverse versioni e locations (tra cui anche il MATA di Modena dove è installato nello spazio fisico), torna a rappresentare un lavoro che estende e flette i confini tra fotografia, pittura, gioco e cortometraggio.
Un festival sperimentale, quindi costituito per aprire il dibattito, crescere e proseguire il discorso in altre realità e spazi e all’interno del festival stesso.
The Digital Muddy Expanded Media Festival
immagini (cover 1) Belinda Haikes, Trinity, still (2) Mathew Galindo, Split/Image (3) Shane Csontos-Popko, Final Flight, still from video